Giornata mondiale sicurezza sul lavoro: “Fermare questa strage sanguinaria e silenziosa”

Oggi è giornata mondiale per la salute e sicurezza sul lavoro e non c’è nulla da festeggiare.

Stando ai dati Inail, la Puglia ha tre province in soglia rossa per numero di morti sul lavoro nel 2023, la Bat è sesta nella classifica nazionale per incidenza degli infortuni mortali rapportati al numero degli occupati, Foggia è decima e Bari 22esima. Lo scorso anno 51 persone sono morte sul lavoro.

La Puglia nel complesso è la terza regione per numero di morti sul lavoro nel primo mese di quest’anno e sempre a gennaio sono stati denunciati 1.776 infortuni.  “È una situazione inaccettabile, lo ripetiamo da tempo. Ogni morto sul lavoro non è un numero, ma sono persone, vite spezzate che potevano essere salvate. La Uil si è posta da anni un obiettivo ambizioso, #ZeroMortiSulLavoro. Un obiettivo che si può concretizzare solo con la reale volontà politica di intervenire con misure forti, invece registriamo ancora troppa indifferenza da parte della politica sul tema. Se non fossero morti sul lavoro ma vittime di mafia quale sarebbe la reazione delle istituzioni?” spiega Emanuele Ronzoni, segretario organizzativo della Uil e commissario straordinario della Uil Puglia.

“Il lavoro e la sua sicurezza sembrano non essere temi importanti, nessuno ne parla più, tranne in occasione di qualche celebrazione. Noi abbiamo presentato delle proposte che mirano a ridurre il numero di infortuni e morti sul lavoro. Prima fra tutte l’aumento dei controlli con l’assunzione di nuovi ispettori, poi l’estromissione dai bandi pubblici delle aziende che non rispettano gli standard di sicurezza e che non applicano i contratti nazionali sottoscritti dai sindacati più rappresentativi e infine l’istituzione dell’omicidio sul lavoro con pene più severe per chi volontariamente rinuncia alla sicurezza per favorire produzione e profitti. Non si può parlare di sicurezza solo in giornate come questa, anche gli amministratori locali possono fare la loro parte, per fermare questa strage sanguinosa e silenziosa”.

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