Imperdonabile arrivare al suono della campanella senza un piano trasporti adeguato, in piazza il 17 settembre

“Se hai a disposizione un anno per programmare e ti riduci agli ultimi giorni, per giunta presentandoti senza alcuna soluzione concreta, il minimo che possa aspettarti è una protesta, sacrosanta”.

Franco Busto, segretario generale della UIL di Puglia, conferma la sua presenza e quella di una delegazione della UIL regionale, alla manifestazione organizzata dalle categorie della scuola in piazza Libertà a Bari venerdì 17 settembre, alla quale sono stati invitati a partecipare anche i genitori e gli alunni degli istituti scolastici baresi.

“La Regione Puglia, e nello specifico il presidente Emiliano e l’assessore Maurodinoia, con il dipartimento ai trasporti, sapevano da mesi che a settembre sarebbe ripartita la scuola. Del resto, a memoria d’uomo, succede così da decenni… così come sapevano che l’obiettivo, fissato dal ministero, era quello di ripartire in presenza, visto che la dad, sebbene opzione inevitabile in tempi di pandemia, ha già creato troppi danni ai ragazzi e alle famiglie. Eppure, dopo decine di riunioni nel corso delle quali tutti gli operatori del settore erano stati rassicurati, alla fine la montagna ha partorito il topolino. Si è arrivati al traguardo con un bagaglio di buone intenzioni per il prossimo futuro, ma senza aver trovato soluzioni definitive, o quantomeno credibili e attuabili, al problema dei trasporti, ribaltando, come al solito, le inefficienze gestionali della Regione e del dipartimento ai Trasporti sui lavoratori della scuola, sulle famiglie e sui ragazzi, costretti a far fronte a ingressi scaglionati che metteranno in crisi l’organizzazione delle scuole e la gestione quotidiana di tante famiglie”.

“Non suoni come uno slogan populistico, però se è vero che la reintroduzione del trattamento di fine mandato è stata portata in aula anche senza copertura finanziaria, davvero si vuole far credere che qualche milione di euro per implementare nuove corse per il trasporto scolastico rappresenti un ostacolo insormontabile? E perché in altre regioni, invece, si è arrivati preparati al suono della campanella? La verità è che, per l’ennesima volta, sulla scuola la Regione Puglia ha dimostrato la propria inadeguatezza gestionale: lasciare la patata bollente alle famiglie poteva essere una soluzione di emergenza in piena pandemia, non può e non deve diventare la regola. Le istituzioni sono chiamate sempre ad assumersi le proprie responsabilità e, in questo caso, hanno fallito clamorosamente. Un fallimento che vale doppio visto che i più penalizzati, oltre ai lavoratori e alle lavoratrici del comparto scuola, sono proprio quei giovani buoni, evidentemente, solo per lanciare frasi a effetto dai palchi della campagna elettorale”. 

Sara Di Leo

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