Reddito di inclusione, calo delle domande in Puglia

Reddito di inclusione, domande giù del 62% rispetto al reddito di cittadinanza.

“Un calo assolutamente prevedibile considerate la caratteristiche molto più stringenti della misura rispetto al reddito di cittadinanza – ha dichiarato il segretario generale Gianni Ricci sulle pagine del Nuovo Quotidiano di Puglia -. Siamo i primi ad ammettere che il reddito di cittadinanza ha fallito nel suo originale intento di strumento di introduzione al lavoro, ma al di là delle tempistiche drastiche e inusuali con le quali è stato cassato, il dato di fatto è che molte meno famiglie hanno accesso a misure di contrasto all’emergenza reddituale che non può essere negata e in questo momento sono più che necessarie”.


“Del resto non si può pensare che, specialmente nel Mezzogiorno, il tanto sbandierato aumento dell’occupazione possa sopperire ai danni enormi fatti dalla crisi economica e soprattutto dall’inflazione (che ha eroso quasi una mensilità all’anno ai lavoratori e ai pensionati pugliesi) e quindi sostituirsi a misure di sostegno al reddito come il reddito di cittadinanza. È una realtà che in Puglia la stragrande maggioranza dei contratti attivati è a tempo determinato e che i salari sono tra i più bassi d’Italia, così come è una realtà che il tasso di povertà relativa sia ancora elevatissimo da queste parti. C’è quindi una parte importante della popolazione che fa enorme fatica ad arrivare a fine mese e che va tutelata con misure efficaci e non abbandonata a se stessa o alle dinamiche, purtroppo ancora molto precarie, del mercato del lavoro”.

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