Rapporto CREA Sanità, Puglia ancora male

“Parlare di performance ottimale nella tutela socio-sanitaria dei cittadini è una chimera, in Puglia come nel resto del Paese. Noi lo diciamo da anni, la sanità pubblica è costantemente erosa e nel prossimo futuro non sarà più in grado di resistere alla sua stessa inadeguatezza. Il rapporto Crea Sanità diffuso oggi è l’ennesima prova di quello che diciamo. Stando 100 la performance ottimale e 30 la performance minima, la Puglia ha valori al di sotto del 32%” spiega Paola Bruno, Commissaria Uil Fpl Puglia.

“Siamo non solo lontani da risultati che garantiscono una cura adeguata ai nostri cittadini, ma siamo anche lontani dalle performance delle regioni settentrioni. Il Veneto, prima regione d’Italia raggiunge il 59%. La Puglia resta in coda con tutte le regioni meridionali: Campania, Calabria, Basilicata, Sicilia e Sardegna, tutte nell’ultima fascia. Il rapporto analizza tutti gli aspetti legati alla tutela socio-sanitaria dei cittadini dall’equità di accesso alle cure al livello di integrazione, dai sistemi di prevenzione alla digitalizzazione dei servizi assistenziali, dall’accesso alle tecnologie innovative all’assistenza domiciliare e all’efficientamento dei processi gestionali, “il risultato in tutti questi ambiti è deludente per una regione che ambisce ad essere un faro per tutto il meridione. La qualità del servizio è strettamente collegata anche alle condizioni nelle quali i lavoratori della sanità operano. Il sistema non può reggere se ai lavoratori non è garantita sicurezza e stabilità e più in generale, condizioni di lavoro dignitose. Chi lavora in condizioni ottimali rende meglio e garantisce una qualità del servizio sanitario più alta. Il rapporto Crea mostra numeri che evidenziano come, se non si invertirà la rotta, il destino della sanità pubblica è destinato a soccombere in favore di una sanità privata e per pochi” conclude Bruno.

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