Evitare difetti gestionali per evitare mobilità passiva

“La mobilità passiva è un fardello già fin troppo pesante per la Regione Puglia, a causa delle note questioni legate alla carenza di personale e alle liste d’attesa infinite. Se poi a ciò si aggiungono inefficienze e difetti gestionali che non valorizzano le eccellenze mediche del territorio, allora la situazione rischia davvero di diventare pesantissima dal punto di vista della tenuta del sistema sanitario regionale”.


La segretaria regionale della UIL Puglia con delega alla sanità, Azzurra Schirosi, commenta così il caso di un paziente di Galatina imbarcato con un mezzo militare per essere sottoposto a un intervento all’aorta all’ospedale Sant’Orsola, nonostante la presenza in Puglia di una decina di centri specializzati in grado di occuparsi dell’intervento.


“Ci auguriamo – prosegue Schirosi – che l’assessorato regionale e la Asl competente si attivino subito per fare chiarezza sulla vicenda. Solo ieri, con la UilFpl regionale avevamo denunciato come il sistema sanitario sia sotto-dimensionato. Le risorse pubbliche destinate alla cura sono in Italia più basse che altrove: l’Italia è ferma al 6,6% pari a 2.140 euro pro capite e la a Puglia fa ancora peggio fermandosi a 1.978 euro. Le variazioni del riparto regionale delle risorse sanitarie in relazione alle proiezioni demografiche sono in Puglia negative (-1,4 punti). E anche l’indice di efficienza nella spesa del Crea mette la Puglia in fondo alla classifica nazionale”.


“I numeri e le statistiche – conclude Schirosi – certificano un trend fin troppo chiaro: i pugliesi non si curano e se lo fanno ricorrono con sempre maggiore frequenza a strutture fuori regione, pesando per quasi 3 miliardi sulle casse regionali. Ecco perché non solo bisognerebbe investire con maggiore decisione per creare in Puglia centri di eccellenza medica dotandoli, attraverso un piano straordinario di assunzioni, di organici numericamente e qualitativamente all’altezza, ma allo stesso tempo bisognerebbe valorizzare al massimo quelli esistenti migliorando la comunicazione tra le Asl e la gestione degli stessi, evitando così casi come quello di Galatina”.

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