Due morti sul lavoro in poche ore in Puglia. “E’ il momento di adottare misure serie e concrete”

“Quanto ancora dovremo piangere uomini e donne che non rivedranno più i loro cari, non torneranno più a casa dal lavoro, da ciò che dovrebbe essere sinonimo di vita, non di morte?”.

Franco Busto, segretario generale della UIL di Puglia, commenta così i due incidenti mortali occorsi in Capitanata e a Mesagne, “che portano il contatore delle morti sul lavoro in Puglia oltre quota 50: numeri inammissibili”.

“Poche ore fa – continua Busto – Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto e ottenuto dal Governo maggiori controlli, una banca dati nazionale sugli infortuni sul lavoro, più assunzioni di ispettori, ma è ora di darsi una mossa anche a livello locale. Abbiamo proposto un accordo e un tavolo permanente che coinvolga Regione Puglia, Anci, parti sociali e datoriali, per individuare misure concrete di contrasto a questa terribile piaga, a questa strage silenziosa, ci auguriamo di poter quanto prima passare a una discussione concreta”.

“E’ il momento di smetterla di chiamarle “morti bianche”, queste sono morti rosse, rosse come il sangue dei lavoratori.  E sia chiaro: se qualcuno pensa che la rinascita economica del territorio e del Paese debba avvenire ad ogni costo e si possa pagare con il sangue dei lavoratori si sbaglia di grosso. A breve arriveranno anche da noi milioni e milioni di euro per la ripartenza, tanti cantieri apriranno: non vogliamo essere complici di altre morti. Chiediamo subito una legge che obblighi le aziende che accedono a bandi pubblici a controlli periodici, che escluda i soggetti che non rispettano le norme sulla sicurezza e che non applicano alla lettera i protocolli e i contratti nazionali di settore. Ripartire sì, ma in sicurezza”.

“I comunicati di cordoglio sui siti istituzionali – conclude Busto – non bastano più e suonano come una beffa insopportabile. Alle famiglie dei due lavoratori giunga l’abbraccio e il cordoglio della UIL Puglia”.

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